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Android: Donut, Chesscake, hamburgar che sia, il biz di google è… ancora la search!

Android 1.5 è stato presentato da Google e ora la sfida con iPhone e Windows Mobile è ufficialmente lanciata. Secondo Google ci sono il triplo di utenti di cellulari al mondo (3,2 miliardi) rispetto agli utenti Internet.

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Benchè la previsione di vendita dei cellulari che utilizzano Android (i cosiddetti gPhone) è stata parecchio conservativa (8 milioni di gphone previsti nel 2009 contro i 23,9 di Apple iPhone), le news dell’annuncio riportano il dato percentuale di crescita (900% di gphone rispetto al 70% di Apple iPhone), dimenticando che gphone parte da zero e che da zero a 9 unità vendute è già un +900%.

 

DONUT, CHESSCAKE, HAMBURGAR CHE SIA, IL BIZ DI ANDROID E’ NELLA SEARCH – Ma Google prepara già la sua battaglia successiva. Con la stessa partita, Android 2.0 “Donut” può supportare schermi video molto più ampi e compatibili con i 10″ pollici, ad esempio, dei netbook.

E’ chiaro che più device Google possieda e più utenti utilizzeranno le applicazioni Google e tra tutte, la Search, l’unica che ad oggi è la fonte di revenue per il colosso di Mountain View.

Che sia un gphone o un netbook, gmail, calendar, google maps, voice search, web search, tutte quante per Google dovranno e vorranno solo far fare click sui risultati di ricerca, locali si spera. Per questo Google sta investendo parecchio per espandere le proprie attività sulla Local Search (quella che, ad esempio, in Milano vi permette di trovare luoghi e destinazioni commerciali vicino a voi). Per Google le revenues del 2008 sono state del 97% provenienti dalla Search a pagamento (e il 3% è licenza di tecnologia e server).

 

APPLE ITUNES LEADER NEL DOWNLOAD A PAGAMENTO – Quando si guarda Apple invece, si scopre che iTunes è stata la startup più veloce al mondo a rientrare a break even (già nel 2007 1,9bn$ al 30% di margine, dati Billboard US e 4 miliardi di canzoni vendute), potersi pagare lo sviluppo di iApps, lo store online delle applicazioni per iPhone, distribuire musica e applicazioni in cloud computing e diventare il numero 1 al mondo in fatto di applicazioni vendute per telefonini. Non da meno, è il negozio di musica più redditizzio al mondo, più di Amazon o di qualsiasi prodotto Microsoft, Zune compreso.

Insomma, Apple fa già soldi dal solo iPhone e iTunes ha già sfornato più di un miliardo di applicazioni, di cui un 15% pagate, soldi per Apple, ma anche soldi per gli sviluppatori.

 

IL SUCCESSO DIPENDE DAL RAPPORTO CON GLI SVILUPPATORI – Sono gli stessi sviluppatori che commentano il successo di iTunes e di iPhone annunciando di “fare finalmente soldi” da una applicazione per cellulari, dopo numerosi tentativi falliti per Symbian o RIM. Non a caso iTunes sforna applicazioni nuove ogni giorno, ci sono i titoli più famosi di ogni casa, Electronics Arts, Namco, Filemaker, etc mentre Android.com sembra una pagina “under construction” senza applicazioni in vendita.

Insomma, il successo di iPhone non è solo nell’avere rivoluzionato la piattaforma dei mobile, ma di avere re-inventato il successo sulla disponibilità e facilità di installazione e sviluppo di applicazioni gratuite e commerciali. Apple ha consolidato il rapporto con i developers in questi anni, grazie alla rivoluzione Intel/Unix di MacOS da essere stata definita “una buona iniziativa” da parte di Ballmer stesso.

Vi ricordate quando iPhone fu introdotto, Nokia tentò di dissuaderne l’acquisto mostrando i problemi d’utilizzo della tastiera virtuale del prodotto di Apple? Bè, sappiate che quella, in grado di seguire la rotazione del telefonino, è una delle feature di “punta” di Android 1.5 di Google.

 

LA QUALITà ALLA BASE DEL PIACERE D’UTILIZZO – Infine, c’è un dettaglio di qualità su cui vale la pena spendere due parole. Il prodotto di Apple e le patent che lo proteggono permetto all’iPhone di avere dettagli e animazioni “fisiche” piacevoli. Ad esempio, le applicazioni si aprono con un effetto zoom (e nello stesso modo si chiudono), le pagine alla fine di una sequenza sbattono contro al margine del telefonino se si tenta di farle passare alla pagina successiva, le foto letteralmente “volano” nel cestino o nella posta se spostate e le icone sono tutte ombreggiate e perfettamente disegnate. E’ uno stile che Apple porta con sè da sempre; Android è il prodotto che invece nasce su carattere cosmopolita, meno dettagliato, ma più aperto, ma per questo gli manca un tocco di classe e di piacevole usability.

Apple controlla la qualità del prodotto con rigide regole di programmazione e distribuzione. Una delle questioni per cui le applicazioni Apple non possono produrre processi in background è per evitare che una applicazione programmata male produca un processo zombie che rimanga appeso e consumi calcolo macchina e pertanto vi faccia durare un iPhone metà delle ore. A chi dareste la colpa se il vostro iPhone facesse metà della durata di quanto scritto nelle specifiche? Ad Apple sicuramente. Per questo Apple vuole maniacalmente controllare lo sviluppo del suo device. Qualità significa successo. 

Se Android, che è basato su Linux 2.6, diventerà un open source oppure sarà dato in licenza a più case, per Google il controllo della qualità sarà uno dei problemi più grandi. E’ vero che le applicazioni di Google sono fatte da Google e lo sviluppo delle specifiche di Android è anche controllato dal consorzio creato da Google chiamato The Open Handset Alliance, ma dare Android a Sony Ericsson, Motorola, HTC, significa permette lo sviluppo da terzi e da terzi di terzi e generalmente i consorzi permettono l’adozione di standard ma non il controllo della qualità dello sviluppo. Dopo quanti mesi il vostro Windows sembra andare metà della velocità del primo giorno? Se succedesse questo anche per Android, non ci sarà battaglia.

5 commenti

  1. Astros

    l’intero articolo è una buffonata, parli per partito preso e senza cognizione di causa,un po di oggettività ogni tanto ci vuole per essere apprezzati dalla critica e non solo ma bisogna anche BEN informarsi prima di parlare a favore di un prodotto andando a discapito di un altro che fra l’altro è uscito da poco.

  2. Astros

    ma che blog è se cancelli i commenti degli utenti quando non girano a tuo favore ? dai sei ridicolo tu e questo blog da due soldi, ahahaha professionista della rete da più di 10 anni…fai meno il buffone e si più umile…ora cancella anche questo

  3. Astros

    Edit: ho fatto io il buffone, non visualizzavo il mio primo commento e pensavo l avessi cancellato, chiedo venia

  4. Alessandro Bonzi

    Astros,
    mi spiace aver provocato questa reazione nei tuoi confronti, ma almeno io ho il coraggio di firmare le mie opinioni con nome e cognome.
    Che iPhone sia un’icona di paragone per Android, nuovo o vecchio prodotto che sia (senza dimenticare da quanti anni e’ comunque in porto il progetto Android ex Google) e’ indubbio ed inevitabile, sia perche’ e’ Apple ad avere cambiato le carte in tavola nell’uso dei mobile phone (e oggi c’e’ anche un report sull’uso della search da parte di Apple su iPhone), sia perche’ l’intera stampa non ha altro che questo paragone sotto le proprie mani editoriali dalla mattina alla sera.
    La mia faziosita’ e’ semplicemente una constatazione di fatti, di 2 anni di mercato di iPhone, di iniziative Apple e Google verso gli sviluppatori e soprattutto di modelli di business. Non c’e’ niente di nuovo per Google nel modello di business di Android. Lo stesso Google non commenta sul modello di business, mentre quello di iPhone e’ perfettamente chiaro e profittevole. Inoltre e’ evidente e noto il modello di revenue share di google sulla Search e non e’ da meno pensare all’indotto dall’uso di Android come ad uno dei modelli per Google. Dopo tutto, e’ l’unico al momento. Domani sara’ sicuramente come quello di Apple.
    Infine, e’ vero il problema della qualita’. Non e’ importante se il prodotto sia nuovo o appena uscito (anche se gia’ si parla di versione 2.0), ma come si approccia il discorso lato sviluppatori e distributori. Io non vedo nulla di sbagliato in Android, ma ho sottolineato come non basta distribuire un prodotto per avere un ritorno economico immediato.
    Comunque ti inviterei a fare le tue osservazioni, il mio e’ solo un blog basato sulla mia esperienza (che e’ vero, mi spiace per te, e’ di piu’ di 10 anni), spero la tua sia altrettanto valida, quanto il tono dei tuoi commenti.
    Grazie
    Alessandro

  5. Manlio

    Caro Alessandro,

    Google è già presente in modo massiccio su tutte le piattaforme mobili esistenti sul mercato (da iPhone a Wmobile e symbian); questo era l’obiettivo e questo è oggi l’ennesimo concreto successo di Google. Successo che Android non può – nè deve – rovinare!

    Non è corretto quindi a mio avviso confrontare il successo di iTunes con la strategia di Google in relazione al progetto Android.

    Del resto, che per competere con iPhone non basti affidare lo sviuluppo di un cellulare a HTC o Samsung, è fin troppo evidente!

    Questa apparente concorrenza iPhone/gPhone è un invenzione dei media, frutto dalle grandi aspettative che ci sono intorno al nuovo OS di Google…

    Quello che vorrei capire bene da Google è se veramente gPhone avrà un valore aggiunto rispetto agli altri cellulari nell’utilizzo di Gmail, Calendar, ecc… perchè da quanto mi è parso di vedere tutti i servizi di google saranno fruiibili da gPhone sempre tramite Borwser e non saranno implemetati pertanto come singoli applicativi. E’ così o mi sabglio?

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