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Lich King – Dawn of War II 0 a 2; Blizzard e il 2009

La scorsa settimana l’invincibile mucca da soldi della Blizzard, World of Warcraft, con l’espansione Lich King di Novembre 2008 e’ stato battuto, di nuovo, nelle vendite dal diretto concorrente Warhammer 40,000 Dawn of War II della Relic Entertainment.

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Le due settimane di secondo posto non sono un segnale di cedimento, per ora, ma tra le righe Blizzard Vivendi sta certamente pensando ai suoi prossimi mesi con attenta analisi alla crisi.

Ad inizio Febbrario Blizzard Vivendi con 2,3 miliardi di dollari di fatturato netto negli ultimi 3 mesi aveva annunciato anche 72$ di dollari di perdita per un periodo in cui aveva lanciato titoli come Guitar Hero World Tour, Lich King appunto e Call of duty World at War. Per questo, sono stati annunciati licenziamenti e taglio dei costi.

La macchina da soldi Lich King, pero’, vista da dentro fa trasparire alcuni campanelli d’allarme mai visti prima d’oggi.

PROBLEMI TECNICI SUI SERVER – Intanto problemi tecnici sui server troppo affollati che non vengono risolti. Da Novembre tutti i server sono sottostimati, ma la risposta di blizzard e’ rallentare il gioco piuttosto che risolvere il problema con un incremento di costi tecnologici. Ancora piu’ giustificato dopo l’ultimo risultato, tanto e’ vero che dopo avere annunciato la soluzione del problema, esso e’ stato solo diminuito.

GIOCO INCOMPLETO – Inoltre, il gioco e’ uscito con una parte mancante. Lo scopo del gioco e’ affrontare nemici potentissimo in gruppi di 25 in dungeon sempre piu’ difficili. Annunciati almeno 2 dungeon, ad oggi il secondo ancora non e’ stato rilasciato e il gioco si e’ velocemente appiattito, prima del previsto.

BUDGET RIDOTTI – Infine, la stessa espansione era gia’ stata sviluppata a budget ridotti. La stesss animazione iniziale del gioco, ogni release ne ha una di livello indiscutibile, presenta soluzioni tali a ridurne il costo, come, ad esempio, la scelta di animare un solo personaggio e un solo drago, a differenza della costosissima presentazione dell’espansione di 2 anni fa, the burning crusade.

Pertanto, che la mucca da soldi World of Warcraft debba massimizzare i margini si era capito, ma l’effetto a lungo andare puo’ essere duna disaffezione, soprattutto se un titolo concorrente fa parlare di se’. Lo aveva gia’ fatto, prima che uscisse Lich King; nelle fasi di transizione di un gioco verso la propria prossima versione, il rischio di perdere utenti e’ maggiore.

Blizzard intanto annuncia che presto ci sara’ la beta di Starcraft 2, il gioco che ha reso possibile il successo della societa’ negli anni precedenti ad oggi. Eppure anche per Starcraft 2 sono gia’ state prese decisioni drastiche, atte a massimizzarne il successo (decisione corretta, ma quanto nasconde paure di pestarsi i propri piedi e perdere utenti di WoW per utenti di Starcraft?).

Da uno, infatti, sono gia’ stati annunciati tre titoli e spostata la release di almeno 18 mesi dall’uscita di Lich King, insomma come per dire, vediamo come va con Lich King e intanto pensiamo a come creare la seconda mucca da soldi. Forse Starcraft verra’ accelerato se la crisi aumenta, giusto per evitare di avere troppe perdite per il 2009.

E intanto il direttore del progetto di World of Warcraft, Jeff Kaplan, e’ stato spostato su di un nuovo progetto. Il prossimo gioiello del gaming online sara’ ancora un prodotto Blizzard?

Electronic Arts e il nuovo online business model

Electronic Arts e’ ad oggi il piu’ grande distributore di videogiochi nel mondo. Anche il merge tra Blizzard e Vivendi non e’ riuscito a spodestare il trono del colosso di Redwood City, benche’ Blizzard-Vivendi oggi disponga della mucca piu’ grassa, World of Warcraft, un gioco che oltre a pagarlo per averlo, chiede poi una fee mensile ai milioni di utenti che ogni giorno vogliono giocare online in gilde di personaggi con obiettivi comuni.

Blizzard (che ha inventato World of Warcraft) non e’ la prima ad avere creato questo tipo di giochi, ma e’ sicuramente quella che ne ha creato il modello piu’ vincente. Per dirvi nel 2007 il solo gioco World of Warcraft (WoW) ha generato $1.1 miliardi di dollari di revenues e $520 milioni di profitto. Nel Q1 del 2008 Blizzard ha gia’ generato 296 milioni di dollari di fatturato.

Electronic Arts e’ invece la casa che vi porta tutti i giochi sportivi, come FIFA SOCCER o NEED FOR SPEED per intenderci, lavora con contratti pluriennali con stelle dello sport e con esclusive di brand come la FIFA stessa ad esempio, l’NHL etc.

Electronic Arts (EA) prevede di fatturare 3,9 miliardi di dollari nel 2008 e ha in serbo una serie di super titoli per la fine dell’anno, benche’ il giovanissimo gioco SPORE del geniale Will Wright (quello che ha inventato SimCity) non sembra all’altezza delle aspettative benche’ sia dritto dritto tra i nomi dati agli azionisti dei giochi che giustificano quei quasi 4 miliardi.

Ma Electronics Arts e’ indietro per i servizi online, la parte “Internet” e’ solo una voce di 170 milioni di dollari nel forecast del bilancio 2008 e alcuni precedenti progetti non hanno avuto il successo di WoW.

Eppure quest’anno EA ha dichiarato che in 5 anni le revenues della parte online saranno almeno il 50% del fatturato dell’azienda, cioe’ 2 miliardi di dollari, un cambiamento che non ha precedenti.

L’attivazione del modello “premium services” per chi gioca online avverra’ con un gioco chiamato Battlefield Heroes, il seguito di un gioco di guerra multiplayer degli anni precedenti venduto (con successo) al prezzo di copertina, ma che offre tuttora un servizio online multiplayer gratuito. Il nuovo modello invece capovolge le regole. Il gioco e’ gratuito, non ha nulla da invidiare ai suoi predecessori o competitor, anzi e’ migliore e continuamente refinito nelle mappe e negli scenari di guerra, eppure chiedera’ una fee per giocare online con gli altri.

E’ come se voi comperaste la vostra prossima console, la Xii, la pagaste solo 10 euro, ma i giochi fossero designati per giocare tutti online e il costo per accedervi e’ a pagamento.

Nella dichiarazione EA non lo dice, ma in Battlefield 2142, il gioco precedente a Battlefield Heroes (che ancora non e’ uscito), erano state inserite parti del gioco vendute ad esterni. Il sistema era in grado di capire la provenienza dell’utente e proporgli un relativo messaggio pubblicitario.

Fu un esperimento da 23 milioni di dollari di fatturato netto, in Italia non funzionava per mancanza di clienti, e l’azienda intermediaria era la Adscape Media.

EA pensa di unire il modello premium/free game all’advertising in game per studiare come uno spot in-game possa permettere ad EA di guadagnare di piu’ e magari agli utenti di pagare di meno i giochi. Per ora nel vecchio modello di business in cui compri il gioco e paghi 59 euro, la pubblicita’ intorno al gioco non mancava di certo, ma i vantaggi erano solo per la casa distributrice.

Be’ che dire, e’ un modello sicuramente rivoluzionario. Poter avere un top game senza pagarlo e’ il sogno di chiunque, poterlo magari giocare in modalita’ normale e pagare per giocare in rete puo’ essere un modello vincente se il gioco stesso e’ in grado di creare “Social”.

Infine lo spot targhetizzato che faccia diminuire il costo per l’utente e’ un’altra svolta, ad oggi ancora assente ad esempio nel colosso WoW.

Ma che strano… Spot Targhetizzato per gli utenti? La pubblicita’ che guardata ti fa diminuire il costo del servizio? L’uso gratuito, ma poi mi paghi tutti gli altri servizi? Sicuro che stiamo parlando di … VIDEOGAMES? Perche’ non mi sembra lontanto dai modelli dei nostri amici Google e Yahoo, anzi, sono cosi’ simili che quella Adscape Media di cui vi dicevo, be’ l’anno scorso e’ stata comprata da… indovinate un po’ … Google.

Guarda la discussione su Spore.
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