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Lively, Second Life, Parallel Kingdom: mondi virtuali reali e social network di domani.

C’era una volta Mike, un personaggio virtuale nato parecchi mesi fa e poco piu’ tardi morto di solitudine in Second Life.

Poco dopo, Mike rinasce su Lively, un mondo virtuale – in beta ovviamente – creato da Google dove purtroppo l’ambiente piu’ socievole e’ un’isola abbandonata sulla quale si puo’ al massimo interagire con un divano visto che la televisione puo’ mostrare filmati youtube, ma e’ grande 10 pixel di lato.

Mike allora decide di rinascere piu’ bello e famoso in un mondo pieno di altri personaggi che si fanno chiamare Sims, ma presto scopre che a nessuno di questi piace … parlare! Come in Second Life, si rende conto che ai personaggi di questo mondo piace solo apparire, e poiche’ non c’e’ molto altro da fare, subito Sim’s Online diventa presto una grande piazza di muti.

Ora Mike rinascera’ sul nostro Iphone e sul nostro Android grazie a un nuovo mondo, questa volta un regno, chiamato Parallel Kingdom. Qui Mike puo’ viaggiare per le vie di Google Maps alla ricerca di qualche cittadino di Sim’s Online, di Second Life o di Lively, orfano come lui, con cui poter comunicare.

Ma se tutti questi mondi vi sembrano lontani, che non ci riguardano e dei complicati programmi da installare e imparare ad usare, invece questi giochi sociali sono piu’ vicini di quanto crediamo e sono sempre di meno dei software da installare.

Un mondo “dei grandi” e’ infatti FacebookAmazon per lo shopping, e perche’ no, presto anche eBay, forse Digg, Flickr con le foto per mondo virtuale e un giorno anche Youtube. In tutti questi c’e’ un nostro alter ego, un noi stessi adattato alla realta’ che vogliamo vivere e spesso nei mondi senza autoritratto e’ il nostro avatar che ci sostituisce graficamente.

Il piu’ famoso avatar che la rete conosce e’ di Yahoo! che, grazie anche al messenger prima e a yahoo! answers poi, diventa quel piccolo personaggio animato molto simile ad un noi stessi ambientato al mare o in montagna anche quando ci troviamo in ufficio a lavorare.

In Facebook giochiamo con noi stessi, le storie sono raccontate in terza persona come se ci fosse un narratore la cui storia è fatta con le nostre stesse foto e le nostre amicizie (e conoscenze), in eBay e Amazon con i nostri acquisti se un giorno si trasformassero in desideri di un mondo virtuale, e perche’ no, un sito di opinioni qualunque crea un mondo in cui chi scrive diventa giornalisa o scrittore per finta ed evolve in una scala sociale virtuale fatta di animaletti sempre piu’ carismatici.

I social network sono tanti noi stessi re-incarnati in forme diverse. Sono tanti autentici noi stessi; nessuno di questi mondi funziona se non siamo noi stessi, ma in alcuni possiamo essere giornalisti, esperti di prodotti e semplicemente noi, ma in vacanza, al mare e in discoteca. Per chi ha piu’ tempo, puo’ essere anche un mondo piu’ elaborato come un fantasy, guerre stellari o semplicemente una citta’.

Ognuno di questi mondi e’ social, sia che sia on-line, sul web oppure sulla console o sul cellulare. La tecnologia ci permette di sperimentare nuove soluzioni, di giocare sempre di piu’ con il mondo reale che ci circonda, magari con un auto piu’ bella e farsi chiamare Mike.

Pensate che ad oggi solo per iPhone ci sono gia’ almeno 6 applicazioni “social”. Con Loopt ad esempio possiamo dare indicazioni stradali ad amici e sconosciuti, guardare dove questi si trovano e che cosa fanno, vedere le foto che scattano dei luoghi e chiamarli (nel mondo virtuale, non per davvero!).

Per chi fa acquisti on-line, e’ probabile che l’esperienza dello shopping in Amazon sia sempre piu’ piacevole con il passare degli anni. Amazon sta facendo un ottimo lavoro per avvicinarsi alle esigenze di chi compra, ma senza infastidirlo e i prodotti sono sempre meglio presentati. Quando Amazon prendera’ i suoi fedeli shopper e li trasformera’ in Gattini, Lupacchioti, Ghepardi o Volpi, avatar di uno stato sociale per un nuovo gioco basato sugli acquisti online, allora titoleremo che Amazon sara’ un nuovo e rivoluzionario Social Network, ma sara’ invece la risposta alle nostra “voglie” sociali, a tutti gli altri noi che cercano, comperano, semplicemente esistono ogni giorno su centinaia di pagine web e servizi.

Due avatar del mondo virtuale di Sheeboo

Due avatar del mondo virtuale di Sheeboo

Che cosa non funziona in questi mondi virtuali e’ evidente. Troppa tecnologia da installare, troppe cose da fare, ma anche troppe poche o forzare la gente a fare qualcosa che non fa normalmente. E spesso i social network non sono proprio pronti per reggersi da soli a livello economico. Anzi, han bisogno degli strumenti di targeting pubblicitario più complicati o di sponsorizzazioni ancora difficili da vendere.

Penso che avremo sempre piu’ social network – tanti esperimenti direi, e presto, anche una buona user experience e un buon negozio di shopping domani potrebbero creare un nuovo mondo virtuale fatti di Leoni, Gattini e Leopardi, i noi stessi che giocano… per davvero.

Oggi nasce Sheeboo, il Sito di Opinioni democratico e qualitativo

Oggi nasce Sheeboo.

  • Sheeboo è il sistema che permette alla Gente di esprimere Opinioni in modo comparativo e democratico. Tramite l’interazione degli utenti e le loro opinioni, questi acquisiscono autorevolezza minore o maggiore (“Reputation”).
  • Gli utenti crescono in autorevolezza quando le loro opinioni sono lette e condivise positivamente dalla gente (“Qualità”).
  • Gli utenti che guadagnano autorevolezza crescono socialmente in un mondo ideale fatto di animali che evolvono (“Social Network”).

Sheeboo è un elaborato esperimento di “collaborative opinion”, giusto per usare le parolone del web 2.0, che tiene conto di una serie di aspetti legati all’informazione aggregata e apparentemente slegata.

Come è scritto in alcuni capitoli di “The Wisdom of Crowds” di James Surowiecki, “the many are smarter than the few” e tale considerazione è alla base di quasi tutti i social network degli ultimi anni.

In de.li.ci.us di Yahoo! inoltre si scopre che “The more people flock to something, the bigger target it is for abuse. The more people turn to del.icio.us to find useful bookmarks, or digg.com to read the latest news, the more tempting targets those services become for spammers and vandals.” secondo Marketing Monger, e de.li.ci.us stesso annuncia che “Controllare la modalità di inserimento delle tag dei link modifica il risultato atteso poiché è come se l’universo venisse modificato”. In funzione del numero di utenti, del tempo e del numero di tag inserite, De.li.ci.us tende a dare per ogni link la rilevanza migliore.

La quantità di informazione non è sempre qualità di informazione se non si controllano alcuni aspetti della stessa.

La quantità di informazione non è sempre qualità di informazione se non si controllano alcuni aspetti della stessa.

Tutti questi aspetti diventano per Sheeboo un algoritmo il cui effetto è quello di “alzare” ed “abbasssare” Opinioni e Risposte ad opinioni in modo tale da valorizzare automaticamente l’opinione significativa rispetto a quella meno importante e nel tempo a valorizzare l’opinione di n utenti rispetto a x dell’universo se questi n sono quelli appartenenti ai pattern di “qualità”.

Ad esempio se gli utenti che postano non hanno le seguenti caratteristiche, la loro informazione aggregata, col tempo, disperde a disinformazione.

– Gli utenti devono avere in comune l’interesse per l’oggetto in discussione (se parlo di un Cellulare, devo sapere qualcosa dei Cellulari)

– Gli utenti non devono conoscersi tra di loro in modo tale da influenzare l’informazione l’uno con l’altro (“Scrivi questo che io dico questo poi”).

– Gli Utenti devono poter liberamente inserire l’informazione e descriverla in modo naturale (In delicius il limitare le tag a 7 e farne mettere 15 cliccando su “more” condizionava il valore finale delle tag una volta aggregate in un unico trend!).

Con queste premesse, ci sono le basi minime per poter dire “The many are better than the few”; nel caso questo non accada, l’informazione aggregata si disperde e pertanto torna valida la teoria precedente per cui “un elite è meglio della massa”.

In Sheeboo, la teoria usa i criteri sopra descritti.

Sheeboo inoltre, per rispecchiare l’aspetto tipicamente moderno, è caratterizzato da altri elementi univoci e grafici indentificabili in “la freccia” e gli “animaletti”.

Freccia di Sheeboo

Freccia di Sheeboo

La freccia è sempre presente, essa indica il trend della discussione, è l’elemento che distingue sheeboo e ne indica i cambi di tendenza (da positivo a negativo). Non c’è il neutro, perchè nessuno è mai neutrale (se lo è, in realtà è sinonimo di “positivo”).

La freccia è un elemento di Usability e nello stesso tempo un elemento di distinzione. Vedere la frecciona di Sheeboo significa identificarne subito la natura del sistema (sia che sia Sheeboo.com o che sia un sito partner, un blog che ne ospita la tecnologia).

Vedere la frecciona signica anche identificare immediatamente l’oggetto della discussione, poichè è spesso facile distrarsi e rispondere ai commenti di altri, dimenticando il fine del discorso, ovvero “l’oggetto” per il quale era iniziata la discussione. La freccia (e Sheeboo di conseguenza) lo indica sempre e chiaramente.

Si nasce Scimmietta, si diventa Homo Sapiens in Sheeboo.

Si nasce Scimmietta, si diventa Homo Sapiens in Sheeboo.

Gli animaletti invece sono lo status degli utenti, una cosiddetta giungla di opinionisti, e anche un elemento Social che avvicina l’asettico Internet fatto di nomi tecnici (“user id”, “spam”, “bot”) e errori incomprensibili (“password errata”, “assicurati che l’smtp sia configurato”) alla natura umana che e’ ricerca del piacere delle cose e del divertimento comune. Attraverso il proprio numero di Opinioni e di risposte a favore, si cresce dalla piccola Scimmietta all’erudito Homo Sapiens.

Ecco il link per tutti gli animali di Sheeboo, oppure visitate oggi stesso Sheeboo.

Qui la recente discussione sul CERN e il buco nero, ad esempio, e qui quella sull’iPhone di Apple.