Alessandro Bonzi blog - Internet e motori di ricerca

Mainly Internet business, but also life mysteries and videogames

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Dominio vücumprà e Gógól.666 presto nelle vostre url

IL PRIVILEGIO DI AVERE UN DOMINIO .COM – All’inizio dei tempi, era un lusso e un privilegio avere il dominio .com. Ma registrarlo significava un “impegno” con il mondo al quale si annunciava di essere, appunto, “mondiali”. Per questo motivo, qualche cliente preferiva non volere il .com e avere solo un .it, con l’idea di dire “noi siamo piccolini”. E giammai si registrava un .net; quelli erano domini per i “network” di servizi, di aziende, di idee, tutte cose che non interessavano a clienti retailer o siti istituzionali. Questo all’inizio dei tempi. Oggi è un’altra storia.

 

ÀÈÍÓUE E IL DOMINIO VIENE QUÁ.it — Tra poco potrete avere dei domini di dubbia leggibilità, nomi con accenti e dieresi o umlaut, potrete registrare finalmente vabbuó.it con la ó come si deve, ci potrà essere un ecommerce che vende online con il nome di vucumprà.it ma anche domini assurdi tipo àèìòù.it oppure peggio gögol.it o utilizzare qualunque forma di confusione vi suggerisca la vostra fantasia.

Ovviamente non posso che pensare alle risate di quando in un FORM di registrazione email inserirete la vostra mail “alessandro@tacàdènt.it” poichè il 99% dei form di oggi scartano quel tipo di email, o peggio la salvano come tacadent.it creando beffa e danno in un colpo solo. Peggio ancora se vi verrà l’idea di iniziare ad usare i caratteri anche nel nome come nicolò@cadréga.it, una mail che per un form di iscrizione di oggi può produrre le conseguenze del sovrastimato bug dell’anno 2K.

 

CHI CONTROLLA IL DOMAIN SPAM? — Con questa novità per i domini, la voglia di inventare nuovi suffissi sembra degenerata.Non è una novità, dal dominio .TV in poi, i domini sono diventati sempre di più fuffa nel significato. É vero che per qualcuno i nuovi domini saranno utili e potrete dire che finalmente qualcuno sembra aver spiegato agli Yankee che Internet non è solo Americano (sì boys, ci sono anche le accentate nel mondo!), ma avete in mente quante nuove email false potranno arrivarvi e voi dovrete usare la lente di ingrandimento per capire se è vera o falsa? Perchè, è vero, gmail ne intercetta parecchie (ma non altrettanto yahoo mail, sveglia!), ma una info@bancadellagrandesïena.it sarà una mail Phishing pronta a portarvi altrove e a chiedervi dati, soldi e figli senza che voi ve ne accorgiate.

 

NON BASTA, ARRIVA PURE GOGOL.DEVIL — E poi, invece, han pensato almeno a tutelare quelli che invece dovrebbero avere il dominio con le accentate di diritto? Un sito (reale) come www.tuscos.it, di diritto dovrebbe avere l’equivalente milanese www.tuscòus.it e www.ciapachi.it dovrebbe avere www.ciapàchì.it, ma ovviamente i domini sono fatti per i banchetti di fantozzi: chi primo arriva, arraffa!

E la roba da arraffare non finsce qui!

No, perchè forse non lo sapete, ma si è appena conclusa (o si sta concludendo) un'”asta” internazionale che peggiorerà ancora di più le cose. Chi voleva (con tanti soldi), poteva proporre un proprio nuovo suffisso e aggiudicarsene i diritti d’uso. Sì avete capito bene.

Vi piace un dominio con il suffisso “.warez”? Va bene, è vostro. Andate in asta, decidete di pagare da un MINIMO 185,000$ in su e se vincete, è vostro. Dopodiche potrete usarlo per voi, per la vostra azienda o rivenderlo agli smanettoni di internet. Per tali geniali “nuovi” suffissi, i “big” si sono subito messi a spendere migliaia di dollari e il primo tra gli spendaccioni è il solito Google (o Gógol alla italo-berlusconiana) con i suoi 20 milioni di dollari e — lasciatemelo dire — strano che non abbia preso il dominio che gli si addice di più di tutti, il .666 (ndr. i numeri non erano nella lista dei suffissi, idea per il prossimo giro?).

Pertanto fra un pò avrete domini come www.perchè.wiki oppure andiamo.amagnà.citta e così via. I primi a gioire saranno i “phisher” (falsificatori di messaggi autentici con destinazione falsata), con migliaia di nuove alternative a loro disposizione per mandarvi spam e fare siti cloni www.ebay.ebay oppure www.ebây.it — entrambi di chi saranno?

 

TROPPE INFORMAZIONI, LA GIOIA DI GOOGLE — Con tutti questi nuovi domini, a e i o u .book .google .shop .vieniqui vucumprà.la, farvi collegare il più velocemente possibile al contenuto giusto sarà sempre più un compito di altri, tipo qualcuno che sappia gestire le informazioni per voi.

Almeno ora se pensate al sito della Lego, scrivete Lego.com; non vi serve Google “in mezzo” che fa l’arbitraggiatore di informazione (mostrando ogni tanto quello che preferisce). Invece domani come sarà? Volete un libro da Amazon per il kindle phone? bene, Amazon.com ma anche libri.kindle oppure kindle.amazon?

E peggio. Pensate ai siti corporate e ai siti di produttori mondiali. Asus! Philips! Sony! Per tutti questi già oggi è impossibile trovare le informazioni; domani saranno solo e sempre su sony.com?  Domani magari mettono le Tv sotto products-sony.hitech oppure sony.shop per lo Store, e anche sony-games.play per i giochi… Pertanto, i 20 milioni di dollari spesi dal motore di ricerca di Mountain View non sono una spesa, ma un investimento e l’aumentare della confusione della reperibilità delle informazioni è proporzionale a quanto dipenderete da Google. E Babelfish non c’è più, chi ci libererà da Google?

 

ASIA, ÜBER ALLES — Infine, non ci interessa molto, ma fa decidere spesso le strategie recenti delle aziende Occidentali: oggi i “big” temono di perdere il treno per l’Asia, chi fa tardi, prende di meno da un mercato enorme. E allora perchè non accontentarli? Il più grande gioco online di Ruolo, World of Warcraft sta preparando da più di 1 anno un’espansione completamente dal sapore Orientale, Apple sta abbracciando la Cina come il panda un albero, quindi perchè i gestori di domini non dovrebbero produrre 10 (sono cauto) volte tanto il fatturato permettendo accentate, dieresi e… ideogrammi? Sì, anche ideogrammi.

E quindi, se prima arriverete comunque su www.alibaba.com, domani avrete 10 milioni di domini in più con ideogrammi come http://파일을 찾을 수 없음 che non potremo certo digitare e visitare. Ah no, che stupido… Andremo su Gógól che sarà l’unico sistema per trovare, leggere e navigare siti di domini e contenuti di lingua diversa dalla nostra e magari anche di contenuti della nostra lingua, perchè un .book o un .shop o un .store non sono sufficienti per dirci che fa cosa.

 

 

Diablo 3 casa d’aste a denaro reale (dei balocchi)

Devo dirlo. Sono l’unico a cui disgusta giocare a Diablo 3?
E’ forse normale che un gioco sia presentato come “lungo e vario” con una storia molto bella, poi invece si riduce il tutto a 4 atti che DEVI giocare per forza 4 volte in 4 modalità diverse e della storia dimentichi tutto perchè il tuo unico scopo diventa sperare di non morire ogni 2 minuti e di trovare un’arma epica e utile?
Io lo chiamerei “frustrante e ripetitivo”. Dopo decine di ore di gioco, non c’è il minimo appagamento. Forse un’arma epica ogni 500,000 mostri uccisi. Ma forse la tanto discussa Asta a Soldi Reali ha a che fare con tutta questa fatica?
Già parliamo di quello, visto che questo POST è sulla “Casa d’ASTE Europea a Soldi Reali” partita 2 giorni fa.

Money in Diablo Hell

DIABLO 3, ARMI, TORSI, GUANTI, ELMI — A QUANTO? — Facciamo un passo indietro. Diablo 3 è un gioco principalmente single player (ma potete anche giocarlo in un gruppo di 4 persone), ma richiede una connessione internet obbligatoria ed è venduto e sviluppato dalla Blizzard, la stessa casa che domina il mercato dei giochi online di ruolo con World of Warcraft (12 milioni di abbonati).

Diablo è un gioco che si compra come tutti gli altri, 50€ da Amazon, si installa e poi è gratuito per sempre. Due giorni fa, come annunciato, Blizzard ha aperto l’asta “a soldi reali”, ovvero il sistema con il quale gli utenti del gioco possono vendere e comprare oggetti usando soldi veri della vostra carta di credito.

Il web si è subito riempito di migliaia di opinioni contrastanti sulla novità; chi sostiene che un gioco non dovrebbe essere condizionato da un sistema a valuta reale, chi sostiene che il gioco è addirittura costruito per mandarti prima o poi ad usare l’asta, mentre la difesa della Blizzard è che comunque non si è obbligati a pagare con soldi veri e il gioco non subisce differenze.

 

QUANTO PER LA VOSTRA ARMA PREFERITA?— Va bene, diamo fiducia a Blizzard. Allora a quanto sono le armi migliori per il mio personaggio livello 60? 250€… Sì, avete letto correttamente: duecentocinquanta/00 euro per un arma (virtuale); è un terzo di un iPad, 3 spese all’Esselunga (4 al Dì per Dì), 6 cene con vino con gli amici, un sacco di soldi insomma! Ed è solo per un’arma. Il set è fatto di almeno altri 9 pezzi. Io mi aspettavo costi stile le App di iTunes, 0,79€ oppue 1,29€, 4€ per il miglior gioco, e invece le aste hanno un minimo di 1,25€ e un massimo di 250€, ma a quanto pare la gente ha subito deciso di farsi le vacanze al mare sponsorizzate Blizzard.

 

UN MODELLO DI REVENUES PRECURSORE DEL FREE TO PLAY DI WOW — Questioni di morale a parte, Diablo 3 è un ottimo modo per la Blizzard di testare un modello di revenue “nuovo” e alternativo all'”abbonamento” di Warcraft o al gioco+espansione (pago la versione principale e poi compro le espansioni successive, tipo i modelli adottati da Starcraft, Mass Effect, Battlefield 3 per citare altri nomi).
Sono 6,3 milioni di copie vendute in 1 settimana per Diablo 3, ma siamo comunque ben lontani dai 2 miliardi di dollari all’anno prodotto da World of Warcraft, per il quale ogni utente lascia a Blizzard in media 155€ all’anno di abbonamento.
Se solo il modello dell’asta “reale” funzionasse (magari con una serie di correzioni), parebbe da portare in Warcraft e abbatterne così il costo mensile o portarlo addirittura ad un “Free to Play”. Anche perchè — quando partirà il nuovo mega progetto Blizzard “Titan” — non potranno chiedere di pagare 2 giochi agli utenti.
Da notare che il modello della Casa Aste Soldi Reali diventa praticamente applicabile a qualunque altro oggetto nel gioco e magari in Titan si potranno comprare terreni edificabili o case in cui vivere, oltre a comprare armi o mount epiche.

 

DIABLO 3 UN GRANDE ESPERIMENTO? — L’odore che Diablo 3 e la sua Asta sia un grande esperimento c’è. Il gioco appare in un “lasso di tempo” in cui Warcraft sonnecchia, in cui il nuovo progetto Titan (o come si chiamerà) è sufficientemente lontano da poter accogliere ogni nuova decisione sul modello economico. Inoltre Diablo3 non ha una componente social tale da farti comprare i super perzzi da 250€ e andare in piazza a farli vedere (altrimenti quale altro scopo avrebbe?). Invece Warcraft è perfetto per quello.Warcraft è il gioco in cui ci si mette in piazza ad Orgrimmar a farsi vedere da centinaia di altre persone mentre si indossano gli ultimi pezzi Epici appena conquistati, aumentanto il proprio ego a dismisura e rendendo Warcraft un social network a tutti gli effetti, accelerando la competizione e la vendita di ulteriori pezzi. In Diablo 3 nessuno ti vede se non i 4 tuoi amici che però non hanno tempo di esaltarti perchè angosciati loro per primi dagli unici pezzi non-epici che trovano e da un’asta (il vero Diablo a questo punto) sempre più presente nei loro discorsi e di piazze non ce ne sono.

 

ASTA DEI BALOCCHI, TAX FREE — Ma ecco il mio problema, ed è anche il motivo per cui scrivo questo post. Giocate a Diablo 3, trovate un arma epica, la mettete in asta per il prezzo più alto possibile, 250€, la vendete e Blizzard vi manda i 250€ sulla vosta email Paypal, detraendo una percentuale asta + una fee della transazione a loro decisione (manco fosse un quadro impressionista) e detraendo le (solite) commissioni Paypal (alla fine dovete togliere il 30% circa se vendete 10€ di arma e circa il 15% se vendete 250€ di arma).

Va bene, avete appena GUADAGNATO 180€. Basta? Finito? Dov’è la ricevuta fiscale? Chi dichiara questo guadagno? Chi versa la ritenuta (Blizzard!)? O è una bellissima asta (dei balocchi) e tutto è un gioco anche fuori dal gioco?

Infatti Blizzard non dice nulla da nessuna parte, la licenza del gioco non accenna minimamente (ad oggi ndr.) dell’aspetto Fiscale e del “guadagno”, nè obbliga gli utenti a fare AUTO DICHIARAZIONE (anche se lo stato italiano prevede ritenuta). Anzi qualcosa dice: la Ricevuta della vendita in Asta recita “Applicable taxes: 0.00€”.

Mi ricorda molto un Google Adsense di molti anni fa, con il quale i siti web guadagnavano centinaia se non migliaia di dollari americani ogni mese, in nero visto che pochissimi dichiaravano il guadagno. La risposta di Google fu “ma noi siamo Americani”. Dopo pochi anni Google pagava una multa al fisco italiano di qualche centinaia di milioni di euro.
Ora Blizzard che dirà? “Ma noi paghiamo dalla Francia”. Già, peccato dipenda dal luogo della persona che riceve i soldi (Italia per noi…) e non quello dal quale emetti il pagamento, altrimenti ogni azienda avrebbe un ufficio all’estero solo per non pagare il costo del lavoro. Ditelo alla Camusso.

Detto questo, c’è una colpa della Blizzard: c’è un guadagno e un guadagno è soggetto a tassazione e ritenuta fiscale. Blizzard facilona sulla questione fiscale, a rischio (per loro) di una multa e interventi correttivi al processo di pagamento, fastidioso, tali magari da escludere l’asta reale dall’Italia. Google ha escluso più volte il nostro paese da iniziative brevi ma che prevedevano pagamenti in denaro; piuttosto che gestire i costi italiani di burocrazia, ha escluso l’Italia da premi e concorsi o guadagni online con un click.

Ma le leggi sono uguali per tutti. Certo, detto da noi…

Breaking the 1 year silence — [Solved] WordPress: Is its parent directory writable by the server?

Poichè alcuni sperano che io faccia un post ad un anno esatto di distanza, in modo da celebrare un anno di blog morto, ho deciso invece di postare pochi giorni prima ed evitare pertanto di dare ragione ai conformismi.

Dopo avere installato circa centinaia di siti e blog, voglio aiutare tutti quelli che hanno problemi di permessi di upload con wordpress con questa veloce guida.

Se avete avuto problemi con questo messaggio di errore:

Unable to create directory /wp-content/uploads/2012/02.
Is its parent directory writable by the server?

Quando avete problemi di permessi di Upload con WordPress vi dice che non può scrivere, non dovete buttarvi a pesce lesso su Gogol (Google per i più, ma da noi è stato battezzato Gogol oramai) e scoprire che l’unica soluzione è fare:

[bad idea] chmod 0777 wp-content/uploads/

poichè in questo modo state dicendo al server che chiunque acceda al vostro spazio web può scrivere in quella directory, una scelta di immensa gravità di sicurezza (ovvero se un plugin ha un bug o la versione di wordpress si scopre essere bucabile, sicuramente vi troverete un injection nel vostro sito/blog).

Il motivo per cui i permessi non funzionano con le installazioni di default sono da ricercare nel fatto che probabilmente avere caricato WordPress su di un server utilizzando un utente che non è quello usato dal Web Server, il quale è l’unico utente (oltre a root) che dovrebbe poter scrivere.

Pertanto, la procedura è la seguente.

Riducete al minimo l’accesso alle directory. Per wordpress potete usare quello suggerito da WordPress.org, ovvero

[step 1] chmod 0755 wp-content/uploads/

e poi dovete assegnare la directory che avete creato allo stesso utente del vostro apache web server e al gruppo a cui appartiene l’utente.

Per sapere a quale utente assegnare le cartelle del blog, se potete accedere all’apache.conf, cercate la linea che indica lo user in uso con questo comando.

sudo ps xe  | grep apache2

e leggerete qualcosa come:

 27648 ?        Ss     0:04 /usr/sbin/apache2 -k start APACHE_PID_FILE=/var/run/apache2.pid PATH=/usr/local/bin:/usr/bin:/bin LANG=C APACHE_RUN_GROUP=www-data APACHE_RUN_USER=www-data

dove leggete che lo user e il gruppo sono www-data e www-data; quindi andate nel vostro blog e fate:

[step 2] chown  -R www-data.www-data wp-content/uploads/

in questo modo non dovrete fare quell’orribile 777.

Se il ps xe non vi dà risultati, allora potete leggere l’apache.conf e usare le informazioni là inserite come User e Group, ma nei moderni OS le informazioni sono trasferite negli script di startup del web server e non più nell’apache.conf come variabile ${APACHE_RUN_USER}. Potete localizzare il vostro apache.conf velocemente scrivendo ad esempio:

apache2ctl -V

oppure httpd -V

e leggere la linea con

SERVER_CONFIG_FILE=

A presto.

 

Addendum per “An error occurred while updating … “.

Aggiungo una nota ad un errore che può apparire in fase di Aggiornamento anche dopo che tutti i settings e permessi sono corretti.

Se tentate di aggiornare un plug-in e leggere un errore del tipo

An error occurred while updating [PlugIn Name Here]: Could not create directory. […]

allora controllate che non abbiate attivato un plug in di security come AskApache Password Protect, ad esempio, o altri plug-in che lavorano su Apache mod_security.

In quei casi dovete disabilitare il Plugin di WordPress o mod_security (temporaneamente) per risolvere il problema.

Non vi consigli di disabilitare mod_security con

[bad idea] a2dismod mod-security2

poichè le stringhe di configurazione del modulo nella configurazione del sito o delle directory tramite htaccess rimangono e diventano “errori” per Apache e il riavvio del WebServer genera un downtime grave, ma piuttosto vi consiglio di inserire (o modificare l’htaccess per la wp-content/upgrade/ in modo da disabilitarlo, inserendo:

<IfModule mod_security.c>

SecFilterEngine Off

</IfModule>

e questo non necessita di riavvio di Apache (se l’htaccess è abilitato).

Buon blog!

Hack Run – game walkthrough [Italiano]

HACK RUN – UN ROMPICAPO PER HACKER – walkthrough & soluzione

Per chi di voi si vuole cimentare con Hack Run, l’applicazione “rompicapo” per iPhone iPad in cui venite assunti come hacker per scoprire i segreti della RUN, una multinazionale farmaceutica, allora questa guida potrebbe aiutarvi con la scoperta degli indizi o le stesse password da usare nei vostri vari viaggi di hacking.

hack run

Nella guida sono omessi i contenuti delle mail e dei siti web che si visitano per non rovinare la sorpresa dei vari passaggi. Per evitare uno spoiler del gioco, non leggete oltre quanto vi serve per procedere in questo piacevole gioco della i273, LLC


Hack Run walkthrough [Italiano]

pagina web del gioco: hack run game

Il vostro nome è Alex, e quando venite assunti come consulenti per indagare sulla multinazionale farmaceutica RUN da un misterioso “Your Future Employer”, avrete accesso alla shell del vostro server “localhost”. Il gioco vi regala 2 livelli semplicemente accettando la missione.

Una volta nella shell del vostro computer, digitate h per l’help seguito da invio.

h <invio> per help e sarete a livello 3
l <invio> per vedere i file
t reame <invio> per leggere il readme => complimenti siamo già al livello 4.

Your Employer attraverso il readme vi sta ringraziando per avere accettato questa “indagine”.
Egli, di parecchia abilità con i computer a quanto pare, vi ha installato e messo a disposizione sul vostro computer una “hack routine” chiamata “run” in grado di connettersi con il gateway server della RUN.
run <invio> => e siamo al livello 5
h <invio> vi mostra, tra gli altri, il comando (g)ate e un file chiamato “note” e un file di nome “tip”.

Ci serve “tip” per venire a sapere di un nome di un utente dell’ azienda chiamata “Alice” che, a quanto pare, si dice che sia poco attenta alle … password.
tip <invio>
Ora ci connettiamo al gate.
g <invio>  => livello 6
alice <invio>
password <invio>  => livello 7

Ebbene sì, la password usata da Alice per il suo account è proprio la parola “password”!
h <invio>
L’help del gateway ci rivela il comando (j)ump per collegarci alle varie postazioni dei dipendenti della RUN e il solito comando (l)s per vedere i file.
l <invio>
t welcome <invio>

Un certo Mr. Anderson spiega che il comando jump permette di collegarsi alle varie workstation dell’azienda. Molto furbo a lasciare questo indizio. O premuroso?

A questo punto sappiamo solo dell’esistenza di Alice e di Mr. Anderson. Poiché siamo su di un gateway aziendale, proviamo a vedere se c’è anche la workstation di alice, poichè accedere al gateway con la user alice non è la stessa cosa di collegarsi al PC di Alice.

j alice <invio>
password <invio>  => level 8

Molto bene, siamo nella macchina di Alice.
Alice può accedere al web e alla mail. Leggiamole un pò di email, un’operazione che faremo spesso d’ora in poi 🙂
m <invio>
l <invio>
C’è una “nostra” email “alex” (sì, se ancora non lo avete scoperto, noi siamo Alex) e un certo/a Cathy a cui Alice scrive. Leggiamo.

s alex <invio>
s cathy <invio>

Dalle mail si legge che siamo abbastanza legati ad Alice e ci frequentiamo piacevolmente. Cathy, un’amica collega, chiede ad Alice di un certo Brian, un maniaco di baseball, parecchio strano e ossessionato.
Brian e il baseball, eh?

Usciamo dalla mail e dalla macchina di alice, qui non c’è piú nulla da fare, e proviamo di cercare la workstation di questo Brian.
e <invio>
e <invio>
j brian <invio>
baseball <invio>  => level 9

Et voilà! Via di mail, ora.
m <invio>
l <invio>

Qui sembra che Brian abbia scritto ad Alice e pure alla Cathy di prima.
s alice <invio>
s cathy <invio>

Nella due email, Brian parla della RUN come un’azienda che tratta farmaci ma la cui fama non è chiara (vendono droghe?) e a cathy chiede informazione sulla “new babe”, Alice, la segretaria dell’azienda e insiste per farsi aiutare ad avere un appuntamento. Inoltre parla di un imperdibile sito web chiamato “OverniteDynamite.com” che sembra stato suggerito dalla stessa Cathy.

Guardiamo il sito:
e <invio>
w OverniteDynamite.com <invio>

Il sito web OverniteDynamite.com è fatto da 3 paginette amatoriali create online dalla esplosiva Cathy, la fan #1 del sito che a quanto pare si diletta nello scrivere canzoni di cui un testo è visibile in “our latest song” il cui ritornello sembra essere un ripetitivo “love, the answer to it all is love” .

Clicchiamo e cerchiamo il terminale di cathy ora.
run <invio>
g <invio>
alice <invio>
password <invio> per entrare nel nostro amato hacked gateway.
j cathy <invio>
love <invio>  => livello 10
m <invio>
l <invio>

Alice e Brian tra le mail inviate.
s alice <invio>
s brian <invio>

Alice viene avvisata da Cathy che Brian è un maiale e di ignorarlo 😀 Mentre di Alex sembra essere conteso tra le due in modo amichevole.
Brian viene avvisato da Cathy che Alice non è disponibile. Piuttosto, viene invitato a fare amicizia con un certo DAVID, un altro fanatico di baseball e con il quale lui e david potranno sicuramente parlarsi di “palle” … Noi adoriamo le ossessioni.

e <invio>
e <invio>
j david <invio>
baseball <invio>  => level 11
m <invio>
l <invio>

Mail a Brian e a un casella generica chiamata newhires. Questo David sembra più senior degli altri.
s brian <invio>
The David sembra aver fatto amicizia con Brian, parlano di biglietti ricevuti da Irene.
s newhires <invio>

La mail è un welcome message dall’HR (Human Resources). Il coordinator dei nuovi assunti della RUN dà il benvenuto a David invitandolo a visitare il sito web aziendale ReUsingNature.com. Dalla mail si viene a sapere il nome esteso dell’azienda ReUsing Nature e che trattano “pharmaceutical products“.
Visitiamo il sito web ReUsingNature.com.

e <invio>

w reusingnature.com <invio>

Il sito istituzionale presenta l’azienda, i prodotti dalla A come Altruiton Flavored Toothpaste alla Z come Zyganode Hydrotopical Suntan Lotion e mostra le possibilità di impiego nella pagina chiamata “Employment”.

L’azienda cerca persone motivate e volenterose, e nel caso vogliate proporri, scrivono di contattare subito una certa Elise, il coordinatore per le risorse umane e di usare la parola “hireme” per un trattamento privilegiato.

Bene, usciamo con e <invio> proviamo a vedere se Elise è alla stessa esperienza di Alice nel scegliere le password.
run <invio>
g <invio>
alice <invio>
password <invio> per entrare nel nostro amato hacked gateway.
j elise <invio>
hireme <invio>  => livello 12
m <invio>
l <invio>

Stranamente la coordinatrice HR ha solo una mail per un certo Frank. Ma leggiamo subito.
s frank <invio>  => livello 13

La HR avvisa frank di ricordarsi della richiesta di un certo Gayle, e ammonisce che le password vanno cambiate! Avverte Frank di smettere di usare password come quella uguale alla sua Data di Nascita (DOB)!

Il nostro misterioso Employer ci contatta dopo questa scoperta. Andiamo a leggere il suo messaggio, chiamato “hr” nella nostra mail.
e <invio>
e <invio>
e <invio>
e <invio> per tornare al nostro “localhost”
m <invio>
s hr <invio>

Il nostro “Employer” ci fa i complimenti, dice che siamo stati bravi a scoprire che l’azienda si chiama “ReUsing Nature” e che ora sappiamo anche dell’esistenza di un sistema Human Resources al quale possiamo accedere usando il comando “hr” dal programma “run”. Proviamo subito.

e <invio>
r <invio>
h <invio> e infatti è apparso hr tra la lista dei comandi
hr <invio>
Sappiamo ovviamente tutto della responsabile HR.
elise <invio>
hireme <invio>  => level 14

Welcome to the RUN Human Resources System!

Qui l'(h)elp ci dice che esiste un comando “search” per cercare tra tutti i dipendenti.
search <invio>
Cerchiamo noi stessi!
alex <invio>
First Name: Alex
Middle Name: Christian
Last Name: unknown
DOB: unknown
Location: unknown
Current Status: unknown
Affiliation: classified

Bene, di noi sanno poco, o già troppo dipende dai punti di vista.
Qui possiamo sapere che Alice è Receptionist, Brian Harold è un venditore, Cathy Ruth una venditrice, David Bart un NewHire coordinator, Elise Lisa Head of RUN HR, Frank Robert è un Newhire Trainer nato l’11 Novembre 1971
Visitiamo questo Frank e vediamo se ha seguìto i consigli di Elise.

e <invio>
e <invio>
g <invio>
alice <invio>
password <invio> per entrare nel nostro amato hacked gateway.
j frank <invio>
1111971 <invio>  => livello 15
m <invio>
l <invio>
Un mail ad Elise.
s elise <invio>  => livello 16

Leggendo la mail, il nostro Employer ci invia una nuova mail “sales”. La mail di Frank ad Elise parla ancora di questo tipo Gayle Ford e del fatto che il suo account abbia subìto un reset della password a ‘this month’ (tutto minuscolo), e che questo reset valga per tutti i venditori! Chiede a Frank di avvisarli e fargli cambiare le password. Inoltre gli ricorda che le username dei venditori non sono i nomi di battesimo come era invece per gli altri account.
Andiamo a leggere la mail “sales”.

e per 4 volte fino a localhost
m <invio>
s sales <invio>

L’Employer ci ha installato un sistema di interfaccia con il reparto Sales chiamato “reps“. Proviamo subito visto che abbiamo un pò di utenti da … conoscere.
e <invio>
r <invio>
reps <invio>

Welcome to the RUN Sales Rep System.

Proviamo subito il nostro misterioso Gayle Ford.
gford <invio>
aprile <invio>  => livello 17

(for non italian speaking players, the ‘this month’ password refers to your locale name of actual month, i.e. aprile is April for italian iOs).

Per ‘this month’ si intende quindi proprio il nome del mese corrente e non la parola “this month” e visto che ora siamo in aprile… Attenzione se il vostro sistema operativo è configurato in lingua diversa, dovete mettere il nome nella lingua del sistema operativo. Se state giocando a Maggio, dovete cambiare in maggio e così via.

m <invio>
l <invio>
C’è una “gotonote”… che è? Leggiamola.
s gotonote <invio>
La mail è per un certo Hank, c’è un messaggio per lui su GotoNote.com, un sito per leggere messaggi online e la passcode del messaggio è run4it.

e <invio>
w gotonote.com <invio>

Clicchiamo “Where do I enter my passcode?” e inseriamo run4it

Nel messaggio, Gayle sta dicendo ad Hank che non gli va il sistema aziendale e quindi per comunicare è costretto ad usare il sito gotonote.com! Parla della semplicità con cui ha concluso una vendita con la Kreen Rx Chain e che l’amministratore delegato della Kreen manda un saluto a Hank dicendo testualmente “Salutami Mr. Hammburger!” e aggiunge che, a tale battuta, la risposta che gli ha dato è stata “Digli pure Hello, ma il burger tientelo per te”. Tutto questo ci suggerisce che Hank si chiama Hank Hamm detto Hammburger per via del cognome.

Bene, inoltre direi che Hank è un sales,e quindi sappiamo già la sua password.

r <invio>
reps <invio>
hhamm <invio>
aprile <invio>  => level 18
m <invio>
l <invio>

Hank scrive a Irene e ha una mail “done”.
s done <invio>

Hank scrive ad Irene e Kate dicendo di essere un venditore fuori sede e che questa cosa lo rattrista e che smetterà di lavorare, ma ha “paura” di andarsene.
s irene <invio>

Ad Irene dice di aver detto a Kate di smettere in modo che Kate possa magari subentrargli; poi aggiunge che non vede l’ora di rivedere la Sig.ra Irene, ora sposata con nome e con un cognome così comune, troppo comune.
Irene si chiama Irene Smith? Tipo una Irene Rossi… Proviamo.

e <invio>
e <invio>
reps <invio>
ismith <invio>
aprile <invio>  => level 19
m <invio>
l <invio>
Un mail  “reply”…
s reply <invio>

Irene scrive a Hank e Kate dicendo loro che sa quanto è difficile per loro lavorare fuori sede e che in questi anni ha scoperto che l’azienda ha parecchi uffici internazionali di cui non sa nulla. Ad esempio un certo Julian Russo è il responsabile per l’Italia.

e <invio>
e <invio>
reps <invio>
jrusso <invio>
aprile <invio>  => level 20

Et voilà, vediamo come lavora il nostro compaesano.
l <invio>
C’è un file di Julian. Insolito.
t nota <invio>
Julian dice “È molto strano che questa società è cresciuta così rapidamente. Come è successo?”
m <invio>
l <invio>
Julian scrive a Irene chiamandola “Amore mio, pesce”!
s irene <invio>

Julian parla di una certa Ms. Piet chiamandola “prostituta” in visita da lui in Italia. E’ di quella Kate spesso presente nelle mail di cui sta parlando?

e <invio>
e <invio>
reps <invio>
kpiet <invio>  => level 21
m <invio>
l <invio>
Julian tra i destinatari ma anche un certo Larry.
s julian <invio>
s larry <invio>  => leve 22. Leggendo la mail per Larry, il nostro Employer ci invia una mail chiamata “admin“.

Nella mail, Kate chiede a Larry, un geek admin, di ricoprire di guai la persona che Alice sta incontrando. Li vuole fuori dai giri così da poter andare a Roma con lei. E aggiunge che tutto quello che sa è che si chiama Alex Thomason e che Larry sarà ben ricompensato come al solito e aggiunge infine di sapere quanto a Larry piaccia il … “sex“!

Alex Thomason siamo noi! Ma che succede qui?

Andiamo a leggere la mail del nostro Employer.
e <invio> per 3 fino a localhost
m <invio>
s admin <invio>

Il nostro Employer è contento che abbiamo scoperto i riferimenti del sistema admin e ci ha installato un accesso per “admin” nel “run”.

e <invio>
run <invio>
admin <invio>

Welcome to the RUN Admin System!

larry <invio>
sex <invio>  => level 23
m <invio>
l <invio>
s alert <invio>  => level 24

Una alert anomalo dal nostro Employer in arrivo sotto il nome di “urgent message”!
Larry nella sua mail dice di stare attenti ad attività sospette nei sistemi RUN. Ma andiamo a vedere che cosa ci è arrivato a noi con così tanta urgenza.

e <invio> per 3 fino a localhost
m <invio>
s urgent <invio>

La mail “urgent” non è nulla di bello!
Stupid hacker! You hack into MY system, read MY files and think I’ll just let you go free?”

Sembra che Larry ci abbia individuato ma che non riesca a localizzarci con certezza. Quello che farà però sarà bloccarci dai sistemi.
e il terminale sarà spento da Larry e il gioco tornerà al menù principale! Ovviamente non ci arrendiamo.

Begin your jurney

Il sistema sembra compromesso da un altro messaggio, ma non è di Larry, è del nostro Employer che ci abbandona e “licenzia” a causa del recente fallimento con Larry: “You’re on your own”.

m <invio>
l <invio>

Un messaggio chiamato “playme” è apparso nella nostra casella di mail.
s playme <invio>  => livello 27

Una certa Marie, più esperta di Larry, ex capo di Larry poi allontanata dall’azienda cerca una vendetta personale verso Larry e la RUN. Ci lascia un messaggio su gotonote.com con il passcode “born2run“.

e <invio>
w gotonote.com <invio>

Where do I enter my Passcode, cliccate qui e scriviamo “born2run“.

Marie ci dice di essere stata una admin della sicurezza della ReUsing Nature, e che negli anni alla RUN Marie ha scoperto che l’operato dell’azienda è stato ostile verso le aziende competitor, dicendo di essere certa che la RUN abbia usato minacce, ricatti e anche assassinii. Ancora più strano come la RUN riceva soldi dal governo senza apparente motivo.

Inoltre descrive l’esistenza di una locazione sconosciuta esterna alla RUN in cui sembrano esserci informazioni fondamentali sulle attività della RUN. Tale operato Marie sembra averlo denunciato attraverso un sito web chiamato AlienConspiracyTheories.com! Alieni?… Inoltre per permetterci di operare sui sistemi remoti della RUN una nuova applicazione “backdoor” è stata installata nel nostro sistema che permette un collegamento ad un sistema chiamato “govt” per collegamenti tramite indirizzi geografici tipo quello di una agenzia governativa 71.4462.232.
backdoor <invio>
govt <invio>
71.4462.232 <invio>  => livello 28

Un messaggio ci avvisa che questa agenzia si chiama “Nigel”.
m <invio>
l <invio>
s olive <invio>

La mail per [email protected] ha come destination la locazione 22.3201.556 leggibile nell’header della main insieme ad altri dati.

secure xmission: enc UH4-layer
relay station: echo654..119
relay station: lima229..224
received: intact/secure 988-33874
Nella mail un certo Nigel scrive a Olive parlando di un certo Peter e del fatto che i problemi con il predecessore di Larry (Marie) sono finiti.
e <invio>
e <invio>
govt <invio>
22.3201.556 <invio>  => livello 29

Un messaggio ci dice che siamo nel sistema di Olive.
m <invio>
l <invio>
s larry <invio>
Nella mail a Larry, Olive tenta di tranquillizzarlo dicendogli di non preoccuparsi, che Nigel lo sta solo prendendo in giro e che Alex vale quando un morto… Mmm tutti ci amano, eh? Ma leggiamo la mail inviata ad un certo Pete.

s pete <invio>
Olive chiede a Pete di confermare l’indirizzo del suo PDA con 93.482.3388
e <invio>
e <invio>
govt <invio>
93.482.338 <invio>  => level 30

Siamo nel sistema di Peter.
m <invio>
l <invio>
C’è una mail a nigel e una per “sasha“.

s nigel <invio>
A Nigel, Peter parla di Olive e del fatto che sia stata incapace di completare la sua missione (farci fuori…) e poi parla di un certo “Recogenal” di cui nessuno deve sapere.
s sasha <invio>

Peter chiede a Sasha di controllare il database all’indirizzo 94.200.3331. Il problema del database sembra di vitale importanza e nomina una certa “virtufarm”.

e <invio>
e <invio>
govt <invio>
94.200.3331 <invio>  => livello 31
Sembra che il database ci abbia risposto identificandosi come “sistema di QUERY governativo“.
Qui possiamo eseguire query al sistema.
sql <invio>
help sql <invio> ci dice che la sintassi è select * from table_name e che per una lista delle tabelle si deve fare riferimento alla tabella master.

select * from master <invio>

Le tabelle sono:
backup
master
orders
products
regions

Poco ci importa del backup, ma guardiamo tutte le altre.
select * from orders <invio>
select * from products <invio>

select * from regions <invio>
Tra le regioni della RUN, uno con ID pari a 666 non ha nome e si chiama 75.2288.112
e <invio>
govt <invio>
75.2288.112 <invio>  => livello 32

Abbiamo trovato il sistema governativo R.O.B.O.T.
h <invio>
L’help dice che i comandi sono disponibili alla pagina web VRGB.COM.

w vrgb.com <invio>

Ci interessa la pagina sotto “XJ5A12” del sito web.
il comando “vrsn” <invio> ci dice che il sistema su cui siamo entrati è la versione 37.501, ma il manuale online è per la 37.502 ma possiamo fare un tentativo di upgrade del sistema con il comando upgr. Proviamo.

Il sistema sembra controllare dei device esterni.

coms <invio>
Conveyor Belt: belt
Robotic Arms: arms
Deployment Ramp: ramp
Loading Mechanism: load

ma se usiamo il comando “sdwn” <invio> per tentare di spegnere le cose, il comando è incompatibile. Facciamo una upgrade del sistema.

upgr v37.502 <invio>

Ora possiamo spegnere i device.
togl load <invio>
togl ramp <invio>
togl arms <invio>
togl belt <invio>

Un messaggio ci dice che il R.O.B.O.T. system è pronto per lo shutdown. Molto bene. Saranno proprio contenti tra poco.
sdwn <invio>

Sembra che unmessaggio di ALERT sia stato generato e inviato al sistemista di un sistema con indirizzo 16.2222.900. Meglio controllare che cosa sta succedendo?
e <invio>
govt <invio>
16.2222.900 <invio>  => level 33

Il sistema si chiama “sasha“.
m <invio>
l <invio>
Una mail a Peter.
s peter <invio>  => livello 34

Una mail a Peter da Sasha sul database e sul crash del sistema e di migliaia di messaggi di alert che Sasha sta ricevendo dal ROBOT che si è spento. Peter e Sasha sembrano non appartenere allo stesso governo…

Marie ci invia una mail personale chiamata “idea”.
e <invio>
e <invio>
e <invio>
m <invio>
s idea <invio>  => level 35

Marie si congratula e sottolinea come ora più di un governo sia coinvolto e anche un gruppo di controllo sembra coinvolto, come nominato da Sasha nella mail.
Marie ci installa un nuovo programma chiamato “trace” per tracciare le attività della RUN e del nostro fantomatico Employer dei primi giorni di lavoro.

e <invio>
b <invio>
trace <invio>  => livello 36

Trace accede al computer di Employer come promesso da Marie.
Possiamo leggere i messaggi che Employer ci inviava.
m <invio>
l <invio>

Infatti readme, hr, sales, admin e attacked sono tutte le mail che avevamo ricevuto. “status” invece non ci riguardava.

s status <invio>  => level 37

I destinatari sono “secret govt agency” … e l’Employer parla di essere in tempo perfetto secondo il “piano“.

Marie ci contatta di nuovo con una mail “plan”.

e <invio> per 3 volte fino a localhost
m <invio>
s plan <invio>

Marie ci dice di essere certa che il nostro Employer sia uno di “loro” e che nel sistema dell’Employer c’è un codice chiamato Uplink che possiamo tentare di usare e Marie ci auterà a trovare la password.

e <invio>
b <invio>
trace <invio>
uplink <invio>

Marie ci troverà la password che è 8847384621

8847384621 <invio>  => level 38
L’uplink ci permette di fare un pò di cosette.
Intanto ci sono 2 files.
l <invio>
t failure <invio>

Failure è una nota per Peter e Sasha e riguarda il blocco del sistema R.O.B.O.T. e il crash del database e il fatto che per quello han mancato i tempi previsti per il piano. Ad entrambi viene annunciata una dose di Recogenal come punizione fisica.
t larry <invio>

A larry viene detto che Victor è stato “terminato” per aver disubbidito alle richieste di sicurezza, ad esempio come avere una password infantile fatta dalle lettere di quando fai pausa cantando la “Alphabet Song“.

Ovviamente Victor è probabilmente americano e la versione USA della canzone è fatta in questo modo:

a-b-c-d-e-f-g
h-i-j-k-lmnop
q-r-s
t-u-v
w-x
y and z
Now I know my “ABCs” …

e le pause sono quindi alla lettera “g”, “p”, “s”, “v”, “x”, z”.

h <invio>
L’uplink ha un comando (j)ump, sappiamo quanto basta di questo victor.
j victor <invio>
gpsvxz <invio>  => livello 39

Siamo nel PC di Victor.

m <invio>
l <invio>
Ben 3 mail: a Brian, David ed Elise.
s brian <invio>

Victor conferma a Brian il sospetto che la RUN somministri prodotti sperimentali a pazienti in cura per droga.
s david <invio>

A David Victor conferma la presenza di molecole sconosciute in un certo composto, e che farà altre ricerche ma che ora ha un meeting con i coordinatori delle Human Resources (la nostra Elise).

s elise <invio>  => livello 40

Una mail per Elise invece avvisa che Victor non può incontrarla ora per via di questa molecola sconosciuta che sembra alterare la struttura genetica di chi la ingerisce.

Una mail da Maire chiamata “dead” ci viene inviata.
e per 4 volte fino a localhost
m <invio>
s dead <invio>  => level 41

Marie è stata uccisa!! ha programmato un sistema per farci pervenire questo messaggio. Ci ha lasciato un messaggio sul suo website e la passcode per accedere corrisponde al nostro full name (nome nome di battesimo cognome). Ci suggerisce come sia curioso che il sito web e le nostre iniziali corrispondano.

Dai vari messaggi abbiamo scoperto che il nostro nome è Alex Christian Thomason, pari alle iniziali A C T. Ovviamente ci ricordiamo del primo messaggio di Marie su gotonote.com (Quello di born2run) in cui ci parlava di un sito web chiamato AlienConspiracyTheories (ACT).

Se già non lo abbiamo visitato, facciamolo ora.
e <invio>
w AlienConspiracyTheories.com <invio>
clicchiamo su “Learn Your Alien Name“.

Inseriamo “Alex Christian Thomason” e poi su Reveal my Alien Name
Appare un messaggio privato.
Cliccate su “ENTER”.

Marie ci spiega che un composto chiamato Recogenal viene segretamente distribuito nel mondo dalla RUN e che una fabbrica robotica aggiunge questo componente a qualunque cosa la RUN produca. Marie sostiene che il gruppo di controllo non sia di questo pianeta e che il Recogenal e gli effetti sul DNA siano voluti e pianificati. Marie non ha prove però. In compenso ci lascia un programma a disposizione da scaricare il programma “ufo” per poter accedere ai sistemi remoti del gruppo di controllo. Una persona di nome Wanda, maniaca di numeri binari, fu reclutata dal gruppo di controllo per lavorare sui sistemi “alieni”.
Good luck.
Installiamo il programma UFO di Marie
get ufo <invio>  => level 42
b <invio>
ufo <invio>
wanda <invio>

Non ci sono molti indizi per scoprire la password binaria di Wanda. Sappiamo soltanto che lavora sui sistemi informatici del gruppo di controllo. Prima di provare tutti i numeri da 1 ad infinito, possiamo cercare indizi nel vari documenti già visti e sperare che uno dei numeri apparsi da qualche parte sia un aiuto. Fortunatamente un header di una mail del sistema Nigel conteneva dei numeri come 654, oppure 119 oppure 229 oppure 224 e uno di questi funziona!

L’equivalente binario di 119 è 01110111.

01110111 <invio>  => livello 43

La login recita “Welcome to the RUN Spacecraft System”!
m <invio>
l <invio>
Un mai chiamata “hackers”.
s hackers <invio>

La mail parla di problemi con gli hacker, e di un certo Alex che è appena stato sistemato e di problemi causati dall’inadeguatezza di Larry. Il Mittente non si firma, ma scrive di usare un programma nascosto per pingarlo in caso di necessità.
e <invio>
ping <invio>

Il ping funziona e qualcuno risponde!

E’ il nostro Employer il cui nome viene finalmente scoperto in Yurgon!… che racconta che fa parte di una razza aliena che ha costretto i governi della Terra di cedere il controllo della RUN.

La razza aliena si fa chiamare Yengi-Tat e Yurgon ne è il CCO. La storia degli alieni è raccontata in dettaglio nella comunicazione tra noi e Yurgon, veniamo a scoprire di una seconda razza aliena che ha avuto a che fare con gli Yengi-Tat, gli Zyrgorkn, i quali, però si rivelarono ostili e cercarono di eliminare gli Yengi-Tat i quali alla fine scoprirono la razza umana che invece di avvicinare in modo pacifico, per nascondersi e prepararsi ai prossimi scontri con gli Zyrgorkn pensarono ad una invasione della razza umana basata su sostanze aliene e manipolazione genetica.

Ma Yurgon è consapevole del fatto che questo ora sia sbagliato, ma i suoi poteri sono stati ridotti e messo da parte.

Nella parte finale della comunicazione Yurgon ci dà la notizia che Alice è stata catturata e che un ex impiegato della RUN, un certo Xander, la tiene prigioniera e vuole ucciderla circondandola di aglio e usando un palo di legno per conficcarle il cuore…

Questo Xander sembra tanto un vampiro, come quel Xander di Buffy? Xander … Harris? Chi lo sa!

e <invio>
ufo <invio>
xander <invio>
harris <invio>  => level 44
m <invio>
l <invio>
oh, nessuna mail da parte di Xander, un tipo di poche parole e molti fatti?
e <invio>
h <invio>

C’è un programma chiamato pdb sulla macchina di Xander.
pdb <invio>  => 45

Prisoner Database System!

I comandi che accetta, grazie all'(h)elp, sono release e term, ma come oggetto vuole il numero del prigioniero.

Bè basta trovare il numero di Alice, no? Per trovarlo si può trovare una tecnica basata sul fatto che quando il numero è troppo basso, il prigioniero risulta già terminato, se troppo alto, risulta inesistente. In questo modo si può provare un range da 1 a 500, poi 250-500 etc, e restringerlo sempre di più fino a trovare il numero di Alice che è 339
release 339 <invio>  => level 46

(il messaggio dirà prigioniero 399 liberato, quindi probabilmente a casa poi ci ritroveremo un alieno e non più la nostra fidanzata?).

Riceviamo un voicemail da Alice (quella vera).
Alzate il volume del vostro iPad prima di ascoltarlo.
v <invio>

Alice ci dice che gli alieni stanno per invadere il pianeta, ma che è comunque riuscita a cambiare la password dell’account di yurgon e la password che ha messo è “phone”.

Non è forse il nostro sogno collegarci e spacciarci per un Chief Operation Officer alieno?

b <invio>
ufo <invio>
yurgon <invio>
phone <invio>  => livello 48
m <invio>
l <invio>

Yurgon ha una mail scritta che parla di “peace”, pace.
s peace <invio>

In questa mail, in nome della pace, yurgon prega i comandanti Zyrgokniani di smettere di attaccare le loro astronavi.
e <invio>
Dalla lista dei comandi, si vede che Yurgon ha accesso ad un terminare per trasmissione radio.
radio <invio>
logs <invio>
Una serie di messaggi appaiono nei log del programma radio. Possiamo leggere tutti i messaggi scrivendo il numero e dando invio.

Nel 2783 scopriamo come gli Zyrgorkn siano a caccia degli Yengi-Tat e nei seguenti come gli Yengi-Tat abbiano preso controllo della RUN

Leggendo i messaggi radio, scopriamo inoltre che:

Il 723.12 è la locazione della stazione del pianeta Yengi-Tat spazzato via dagli Zyrgorkn
Il 883.34 sono gli Zyrgorkn
Il 54.02 sono i satelliti della Terra.
Il 54.16 i governi della terra.

Purtroppo verso la terra non possiamo trasmettere, però mandare un messaggio agli Zyrgorkn?

transmit 883.34 <invio>
y <invio>  => level 49

Gli Zyrgorkn parlano di un programma ‘diplomacy‘ nascosto atto a permettere la discussione tra le 2 razze.

e <invio>
diplomacy <invio>

Ci chiede la Alien Race a cui parlare. Poichè siamo ancora sul computer di Yurgon, ossessionato dalla “pace”, parliamo con gli Zyrgorkn.

Zyrgorkn <invio>
Il programma diplomacy ci chiede una password.
peace <invio>  => livello 50

Il messaggio di pace fallisce, gli Zyrgorkn sono a caccia degli Yengi-Tat e la risposta al messaggio di pace di Yurgon è una promessa di vendetta e sterminio. Ma la locazione degli Yengi-tat non è nota agli Zyrgorkniani.

Che sia ora di fare uno scherzetto a questi Yengi-Tat che stanno colonizzando il nostro pianeta?
send <invio>
y <invio>  => level 51
Un messagio “earth” ci viene recapitato da parte di Yurgon.
e <invio>
m <invio>
s earth <invio>  => level 52

I piani della RUN sono stati svelati e gli Yengi-Tat sono scappati impauriti da un possibile arrivo degli Zyrgorkn!

Complimenti! Alex C. Thomason con il suo hacking ce l’ha fatta, ha salvato la Terra!

The Zyrgorkn warriors are still coming…

e <invio>

La Posta Prioritaria di Google? Ma per piacere…

Nell’intento di una nobile “caratteristica” aggiuntiva di Gmail, una localizzazione sfortunata dalla versione Inglese di Priority Inbox porta nella Gmail nostrana la “Posta Prioritaria” di Google, ovvero la possibilità di filtrare “meglio” i messaggi di posta non-spam.

A tutti, e penso pure ai responsabili marketing di Google più che altro, quando si pensa a “Posta Prioritaria”, viene in mente il servizio off-line di Poste Italiane con il quale il 50% delle lettere viene inviato da quando è stato introdotto. Un ottimo prodotto, direi anche.

E allora perchè chiamarla proprio “Posta Prioritaria“? Sapendo dell’esistenza del servizio di Poste Italiane, non era il caso di attenersi un pò di più alla traduzione “diretta” in Casella Prioritaria? Dopo tutto del servizio di Poste Italiane non ha nulla a che fare e svolge un compito completamente diverso.

Se c’è dell’affronto (competitivo?) da parte di Google a Poste Italiane, mi pare invece ci sia più che altro una gaffe di localizzazione e una scelta infelice, più nell’ottica di creare semplicemente confusione negli utenti che nel rendere minore l’importanza degli annunci di Google sul piano pratico.

Don’t be Evil… detto dal diavolo…

Ah, se non bastasse, qualcuno dica a Google che ci sono 7 marchi depositati per Posta Prioritaria da parte di Poste Italiane dal 2003 ad oggi.

L’Ipad, il media che sta tra Desktop e … Divano!

Indipendentemente da come lo si voglia posizionare, un tablet, un netbook, o semplicemente un nuovo media che sta tra il Desktop e il … Divano, l’iPad puo’ avere finezze e difetti, ma un merito lo ha, e tutto, di farmi riscoprire la lettura di Notizie e Riviste che “per colpa di” (anche se dal mio punto di vista e’ piu’ un “grazie a”) Internet avevo abbandonato a favore di un blog letto al volo ogni tanto, una home page di qualche Quotidiano online aperta velocemente e magari randomiche notizie cercate qua e la’ su siti vari.

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TV, GIORNALE, METEO, NOTIZIE TUTTE INSIEME DAL DIVANO – Invece ora posso tornare alla versione stampata di Time Magazine, letto forse 2 o 3 volte negli ultimi anni, ma sempre interessante, che con un veloce download e’ subito tra le mia mani. E poiche’ tutte le ricerche di mercato riportano come oggi la fruizione dei media stia cambiando e non da meno voglio uscire dal panel, “contemporaneamente” leggo l’iPad e guardo la televisione, mando una mail e guardo le statistiche di Analytics, per poi passare l’iPad a nipoti desiderosi di giocare al nuovo episodio di High School, ovviamete scaricabile direttamente dall’interno del gioco.

Un mix di media che ora si avvicina maggiormente alle mie esigenze. Le applicazioni dei quotidiani, dal Corriere a Time Magazine, dai Comics della Disney (da quanto non provate a leggere un Topolino? Ora potete farlo (ri)scoprire ai vostri figli con un semplice click) ai Marvel, da Bloomberg al Meteo, Comingsoon per i film, MacUser UK, riviste per Photoshop, visite virtuali a Musei di ogni dove (con guida vocale inclusa) e corsi veri e propri sono la risposta ad una fruizione discontinua e veloce che oramai mi perseguitava da anni e che le pagine cartacee non riuscivano piu’ a soddisfare per la semplice difficolta’ di … averle e poterle leggere in qualsiasi momento, e per la poca voglia di voler leggere un’intera edizione quando l’interesse era solo per pochi articoli.

Ora serve solo che il mix divenga popolare e che gli editori sappiano creare una nuova modalita’ di consultazione redditizia per loro e per i lettori (insomma, che non sia un cavalcare una moda).

PAY-PER-READ E ADVERTISING INTERATTIVO – Mi piacerebbe pagare anche solo i singoli articoli, magari centesimi, per evitare di leggere di notizie che non vorrei mai avere; se devo interagire con le pubblicita’, che non sia un layer sovrapposto alla prima pagina del quotidiano in attesa di un caricamento, o un Ads sullo stile di Youtube che si sovrappone fastidiosamente su quello che sto facendo, ma voglio poter accedere allo spot di una Lavatrice, guardarne le caratteristiche, trovare dove e’ venduta e magari ricevere in modalita’ push o via email altre informazioni.

Cosi’ come il media mix sta cambiando, anche la pubblicita’ dovrebbe farlo. Dopotutto stiamo usando device collegati alla rete (quasi) sempre; gli inserzionisti possono fare Marketing, Branding ma anche Infocommerce, dare un valore al marchio con uno spot appassionante, ma anche dare informazioni pratiche e collegarti ai siti di competenza, dare listini, piani tariffari, presentazioni, tutto partendo da uno spot digitale che, da fermo e statico di una volta, ora interagisce con te e ti chiede di “Girare il tuo iPad” per vederlo in azione. Entusiasmante.

cbr, cbz e PDF su iPad

Una delle prime cose che vi vengono per la mente quando avete tra le mani un iPad è quello di voler provare a leggere un paio di Libri in qualsiasi formato essi vi capitino sottomano.

Se avete un Pdf o se potete ridurre il vostro formato attuale in Pdf, l’applicazione migliore che potete installare oggi è di sicuro GoodReader for iPad.

GoodReader for iPad

Con GoodReader potete leggere PDF, PPT, DOC, XLS, TXT di complessa struttura nel modo più veloce possibile, avendo a disposizione una serie di opzioni da rendere questa iApp unica. Il vantaggio è che, oltre a poter individuare Pdf direttamente dall’interno dell’applicazione tramite Browsing, Url, File Sharing, etc, all’interno dello stesso iTunes vi apparirà una sezione in cui potrete semplicemente fare il drag&drop di file direttamente ed essi appariranno in GoodReader sull’iPad (o iPhone) come una normale operazione di Sync

GoodReader Sync Area in iTunes

GoodReader Sync Area in iTunes

Link di GoodReader su iTunes

  • Formati: PDF, DOC, PPT, TXT, Immagini, Audio e Video
  • Paid Apps

Cloud Readers for iPad

Formati: PDF, CBZ, CBR; Free App
Decisamente uno dei migliori anche per alcuni PDF molto complessi non sbaglia il rendering di alcuni font e menù di Libri o Fumetti. Per i .cbr e i .cbz ha il vantaggio che una volta copiati con iTunes NON ci sono conversioni da attendere una volta che lanciate l’applicazione. Li usa così come li copiate e pertanto sono istantaneamente disponibili.

cloud-reader-ipad-cbr

Cloud Readers, con la versione 1.03, introduce la compatibilità con i file .CBR e .CBZ, oltre al PDF già presente dalle prime versioni.

Un file .CBR è un formato compresso con RAR contenente una sequenza di file immagine o pdf da trattare in visualizzazione secondo la numerazione indicata in fase di creazione. Infatti potete decomprimerlo se usate RAR. Poichè è scomodo prendere tanti file singoli chiamati 01, 02, 03, nn e concatenarli assieme, è stato creato un formato compresso chiamato CBR per gestire tale necessità.

Il formato .CBZ è la stessa versione fatta con ZIP.

spiderman e sonya - on ipad

spiderman e sonya - on ipad

ComicPad for iPad

  • Formati: PDF, CBZ;
  • Free App

Se il vostro file è in formato PDF o CBZ, potete provare anche ComicPad, che è una FreeApp

Comic Zeal4 for iPad

  • Formati: PDF, CBZ, CBR, CBI
  • Paid Apps

Comic Zeal4 è un altro lettore specializzato per Comics (Fumetti) in grado di leggere PDF, file CBR, files CBZ e files .CBI.

E’ purtroppo un’applicazione un pò cara, ma decisamente più robusta di ComicPad, anche se prima vi direi di provare Cloud Readers per i vostri CBZ, CBR visto che è gratuita e funziona molto bene. Ma ComicZeal4 ha di recente introdotto una opzione sperimentale chiamata “Assisted Panning” con la quale la lettura dei Fumetti diventa estremamente più comoda rispetto agli altri reader come CloudReaders o ComicReader. A differenza di Cloud Readers che rende i CBR istantaneamente disponibili da leggere una volta copiati, ComicZeal4 deve “importarli” prima di usarli, facendovi attendere qualche secondo la prima volta e soprattutto facendoveli sparire dalla tabella in iTunes, rendendo le cose difficili per evitare doppioni.

iPAD PERFETTO PER UNA LETTURA OVUNQUE VOI SIATE – Insomma con tutte queste applicazioni, il mondo dei PDF si riversa egregiamente su iPad. Per non parlare delle applicazioni che gestiscono gli eBooks direttamente, come Kindle di Amazon per iPad, iBooks stesso di Apple (ma si deve aspettare Maggio per qualche libro in italiano), XComics, Marvel Comics della Marvel, eBooks Deluxe reader, Wattpad e slegato dal mondo dei PDF, Audiobooks for iPad della Crossword Consulting Ltd.

A quando un Bonelli Comics direttamente su iPad? Ma guardando il (nuovo!!!) sito online, che usa ancora i frames, mi sa che arriveranno prima tutti gli editori del resto del mondo sul vostro iPad e poi forse qualcuno italiano.

Dalle Webmaster Guideline di Google: “If fancy features such as […] frames, DHTML, or Flash keep you from seeing all of your site in a text browser, then search engine spiders may have trouble crawling your site.”

Per la Fieg, Internet e Televisione sono un nemico da combattere?

I ricavi da parte delle imprese editrici di quotidiani del periodo 2007-2009 in Italia e’ uno dei peggiori, secondo la Fieg.

Per il periodo 2009-2007, i quotidiani nazionali hanno venduto il 9,5% in meno, quelli locali il 4,9% in meno, con una media di 86 copie vendute ogni 1000 abitanti.

CD, Dvd, Libri, indicati come i “collaterali” del settore, sono calati del 45,6% in due anni; tra i periodici i ricavi editoriali calano del 14,4% e il 29,5% in meno di ricavi pubblicitari.

PER LA FIEG SERVE UNA TASSA — La risposta della Fieg per voce del Presidente Malinconico e’ quella, tra le altre, di tassare chi naviga online e di intervenire con la collaborazione di provider e dei motori di ricerca contro l’utilizzo improprio dei contenuti on-line.

E critica e’ la posizione che sostiene indicando che il settore ha ricevuto anche minori agevolazioni fiscali e aiuti statali rispetto agli anni precedenti.

Dopo queste due frasi, direi che un paio di secondi per riprendersi e’ necessario.

UN PROBLEMA DI INNOVAZIONE – Quale sarebbe il problema? Forse quello di non essere capaci di trasformare i propri contenuti (oramai gia’ tutti digitali) in un sistema di fruizione piu’ moderno e dinamico, che possa utilizzare come veicolo di diffusione proprio quegli strumenti che invece la Fieg vuole penalizzare?

Accusano Internet e la televisione di “rubare” audience all’editoria, ma forse e’ proprio l’editoria stessa a dover capire che potrebbe invece essere la prima attrice dei contenuti del Web e dei media digitali di questi e dei prossimi anni. Non subire Internet, ma sfruttarlo.

Invece nei gruppi editoriali cosi’ come li conosciamo, per l’online ci sono solo timidi tentativi di cavalcare momenti di innovazione portando on-line dei contenuti nati per l’off-line, ma mai un segno di innovazione di come, a partire per primo dagli autori stessi, i contenuti editoriali debbano essere funzione dei nuovi media e non viceversa.

Sono on-line inziative figlie di idee editoriali nate altrove, quando invece le idee editoriali di oggi devono poter nascere figlie di progetti pensati per le nuove tecnologie e le nuove modalita’ di fruizione, per poi successivamente creare servizi a valore aggiunto la cui fruizione sia veloce ed immediata per ogni tipo di device e utente.

E invece di capire che serve dare contenuti il piu’ possibile on-demand e non riviste e mensili i cui contenuti sono scritti settimane prima, i segnali che mandano sono timori di non riuscire piu’ a produrre contenuti atti a ricevere sovvenzioni statali.

E se non basta, parlano di tassa quando invece dovrebbero guardare ai propri contenuti editoriali e trasformarli in portali di informazione, dare valore aggiunto agli stessi e poi specializzarli in un media fatto sempre piu’ di parole ma anche video. Non serve reinventare, basta guardare a Murdoch e alle proprie property editoriali online in USA.

un iPad inutile

Ho preso un iPad. Ovviamente.

Questa enorme videata digitale mi invita ad utilizzarlo per quello che non facevo se non con un Pc, come ad esempio scrivere documenti direttamente, inviare mail e allegati e scrivere questo messaggio di blog direttamente dall’applicazione di wordpress per iPad.

Forse ora il mio iPhone farà finalmente quello che avrebbe dovuto fare da subito… Ovvero il telefono! Prima dell’ipad, il mio iPhone faceva tutto tranne che il telefono e i suoi gigabyte erano sempre insufficienti.

Ora finalmente farà il telefono, forse non giocherà più come prima, giocherà meno, tutte funzioni che ora preferirei fare su di un device grande il doppio, molto più veloce e soprattutto che si USA come un pianoforte!

Ah, il titolo del blog? Bè un suggerimento di un mio amico invidioso 🙂

Alla prossima per questioni più serie.

Facebook 250 milioni di utenti, what’s next?

250 milioni è il numero di utenti registrati di Facebook. La società di San Francisco vale oggi circa 10 miliardi di dollari, valore calcolato dopo la recente raccolta di 200 milioni di dollari dalla Digital Sky Technologies russa.

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FACEBOOK VALE 10 MILIARDI DI DOLLARI – 10 miliardi di dollari (10 Billions USD) per una società che prevede di fatturare circa 500 milioni di dollari nel 2009, 20 volte meno di quanto si è auto valutata, e il CEO Mark Zuckerberg prevede “billions in revenues” entro cinque anni da oggi, quindi una crescita di almeno 4 volte il fatturato.

Chiunque a questo punto dovrebbe volere una IPO di Facebook.

Il valore della società è indirettamente confermato da Facebook stessa che nel tentativo di acquistare Twitter per 500 milioni di dollari aveva valutato se stessa per circa 8b$ (8 USD Billions), 2 in meno del recente calcolo, ma la Twitter non riteneva corretto nessun valore oltre i 4b$.

Lo spaccato delle Revenues di Facebook H1 2009  ci dice che:

  • 125 milioni di dollari dai cobrand
  • 150 milioni dall’accordo con Microsoft (adcenter)
  • 75 milioni dai servizi
  • 200 milioni dal content match proprietario (gli ads testuali gestiti da Facebook direttamente)

ALLA CONQUISTA (COPIA) DI TWITTER – Dopo il mancato acquisto di Twitter, Facebook sta velocemente clonando tutte le opzioni che rendono Twitter uno strumento unico ad oggi, soprattutto le molteplici capacità che Twitter offre alle aziende e che invece mancano in Facebook, meno B2B oriented, sperando di limitare la crescita del primo tra le Fortune 500 aziende.

Se spacchiamo in 2 le revenue di Facebook, 125+200 sono revenues da Pubblicità gestita da Facebook stessa, 150 dal deal con MS e 75 dai servizi, il “paying user”. In percentuale, 13% dagli utenti, 59% da se stesso e 28% da Microsoft. Deludente il 13% dagli Utenti, ma si sa che quello che conta è il banner o il text link.

Twitter, molto piu’ giovane nel revenue model, con un decimo degli utenti di Facebook di oggi previsti per fine 2009, ad oggi ha un’unica revenue stream. Sorpresa, Microsoft.

Parecchi servizi B2B a pagamento (addon) verranno introdotti in Twitter, ma ad oggi la società guadagna solo dall’accordo con Microsoft con un deal a Revenue Shares tale da generare per l’H1 del 2009 circa 500,000$, ovvero 0.5 milioni di dollari, 300 volte meno dell’equivalente accordo di Ms in Facebook. Visto che il prodotto Microsoft si basa su di un bid medio identico per i due market place, la differenza è sicuramente nel diverso numero di utenti (1 a 10) e soprattutto nel diverso modello di advertising (piu’ invasivo in Facebook, ancora sperimentale in Twitter tale da generare in Facebook 30 click paganti per ogni utente di Twitter, il che è abbastanza ovvio se si osservano i due tipi di portali).

I forecast delle due aziende sono ovviamente molto aggressivi, ma indubbio è che il 75% delle loro revenues sarà Text advertising e Cobrand anche tra 5 anni, di cui oggi il 30% da un partner esterno come Microsoft.

WHAT’S NEXT ? – Quanto è appetitoso un servizio come Facebook?

E’ la stessa Microsoft a non voler perdere l’opportunità di scalare il servizio di Facebook nel caso si ripetesse una seconda MySpace (con il senno di poi direi fortunatamente evitato per Microsoft). Ed è per lo stesso Zuckerberg di Facebook sperare che prima o poi qualcuno voglia far valere davvero 10$b un’acquisizione da parte di qualche “gigante”. E’ lo stesso CEO di Facebook che dichiara di avere già rifiutato parecchie PA, ma per quanto? Dopotutto quei 250 milioni di utenti fanno solo il 13% delle revenues, mentre il resto è ADS, un business che altri sanno fare molto bene. Inoltre quei 250 milioni di utenti potrebbero abbracciare facilmente una servizio mail come Hotmail, Gmail o Yahoo mail se solo l’avessero a disposizione, mentre ad oggi Facebook è “solo” una grande piattaforma “social”.

MAIL REINVENTED BY GOOGLE (o Yahoo?) – Con Google Wave, Ancora una volta, è lo stesso Google a ricordare a tutti quanti che la killer application è la mail e niente altro (search a parte). Non è gTalk, non una chat migliore, non è gChat, uno scambio foto o un social bookmarking. Però non e’ neanche gMail come la conosciamo oggi.

La killer application del futuro e’ la mail con le funzioni di social sharing integrate […] — e tutto alla velocità di Google.

La killer application del futuro e’ la mail con le funzioni di social sharing integrate, dove una piattaforma come Facebook e una come gMail sono completamente integrate, dove chattare e mandare mail sono la stessa cosa, dove un profilo o un messaggio sono accessibili nello stesso modo, dove un feed e una discussione sono la stessa cosa, le foto si draggano, la musica si condivide insieme ai propri amici — e tutto alla velocità di Google.

Questo ci sta dicendo Google. Il futuro della mail e’ la mail. Perche’ chattare fuori dalla mail? Perche’ un profilo se non e’ nella mia mail? Perche’ non posso taggarti, mandare e vedere foto e amici e gruppi di fan direttamente dalla mia gMail?

Con questa prospettiva, Microsoft e Yahoo devono pensare a come trasformare se stessi nella stessa direzione e non disperdere i servizi e farli crescere da soli. Infatti e’ Yahoo! 360 che chiude e migra rifatto dentro Yahoo! mail, ma ancora come molte limitazioni e preistoriche opzioni di condivisioni (ad esempio lo scambio foto e’ un link a flickr.com e non una vera integrazione ajax, ma qualcosa si muove di certo in Yahoo! mail; basta andare a vedere che cosa fa Xoopit appena acquistata dal colosso di Sunnyvale).

Microsoft risploverebbe un po’ di successo per la sua mail — che tra i tre colossi è come sempre quella meno innovativa e senza idee chiare  — e parecchie impression per Adcenter con una community stile Facebook, magari riciclarne la piattaforma Ajax per integrarla sui portali MSN un pò troppo pesantini in certe cose. Search a parte è l’acquisizione che potrebbe interessare di più.

Questo Facebook da solo farà sempre piu’ gola, ma 250 milioni di utenti e quelle impression sono un valore unico per chi ha mail e ha parecchi clienti sul content advertising e chi meglio di Google, Yahoo! o Microsoft sanno farlo? Facebook stessa? E’ possibile, se si arroccherà in difesa come ha fatto Yahoo! per la Search.

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