Mentre Blizzard, ad una settimana dall’uscita dell’espansione di Warcraft, annuncia di avere 11 milioni di abbonati che giocano ogni mese a World of Warcraft in tutto il mondo, Electronic Arts annuncia di volere licenziare 540 dei propri dipendenti a seguito di un anno che ha portato EA da $61 dollari ad azione a $27 di Venerdi’.


PERDITE MAGGIORI DEL TAGLIO ANNUNCIATO – Ma il taglio e’ ben lontano dal rimettere i 310 milioni di dollari di perdita dell’ultimo Quarter, una perdita che EA attribuisce non solo al mercato, ma anche al fatto che i videogiochi prodotti nell’ultimo periodo stanno generando una margine minore, e aggiunge che gli investimenti fatti dall’azienda per produrre qualita’ e migliorare il metodo di lavoro produrranno effetti solo nel medio-lungo periodo e non subito.

Poco tempo fa, erano gli stessi attori dell’industria del gaming a raccontare agli azionisti che la crisi avrebbe (forse) portato la gente a spendere meno fuori casa e a stare di piu’ a casa a spendere pertanto maggiormente per l’entertainment spiccio, i dvd e i videogiochi.

2 MILIONI DI COPIE VENDUTE PER SPORE – Eppure EA riporta di avere venduto molto meno ad Ottobre, elencando, tra gli altri, solo 2 milioni di copie vendute fino ad oggi per Spore, uno dei principali titoli di quest’anno per EA, insieme a Madden e Fifa 2009.

Eppure il gioco Spore ha un giocabilita’ molto corta, una curva di gioco per tutti, ma annoia velocemente per via della confusa giocabilita’ una volta che si giunge alla fase definitiva dell’evoluzione nel gioco e inizia la colonizzazione spaziale.

MEDIO-LUNGO PERIODO PER GLI INVESTIMENTI DI EA – Il CEO di EA, John Riccitiello, dice che nel medio-lungo periodo la crescita sara’ a doppie cifre per il settore e sottolinea come l’aumento dell’uso di ADSL in casa della gente fara’ crescere l’utilizzo dei giochi e delle console in casa e dei servizi online.

E’ la stessa Electronic Arts a puntare per prima infatti sull’online. Lo disse anche quasi un anno fa con l’intendo di annunciare una rivoluzione del modo di produrre revenues, sempre di più dall’online, advertising e distribution che sia. Eppure gli azionisti non gli danno fiducia e per di piu’ sono infastiditi da questi annunci ripetitivi di un ritorno sugli investimenti sul lungo periodo. Gli azionisti vogliono ritornare prima, sono troppi anni che aspettano. Per questo EA paga la sfiducia e crolla a 27$.

AZIONISTI SCOCCIATI DALLE PROMESSE – Agli azionisti non piace che EA stia spendendo soldi per costruire nuove reti di distribuzioni; 150$ milioni sono andati per creare un sistema di distribuzione digitale online come quello della Valve (Steam) che ha gia’  distribuito fino ad oggi 480 giochi commerciali e milioni di download in tutto il mondo senza utilizzare costosi metodi tradizionali di vendita in box o in negozio.

Non piacciono nemmeno i costosi accordi fatti con MTV e Harmonix per i diritti delle canzoni dei Beatles, benchè il genere Karaoke con Rock Band stia avendo discreti successi, sembra troppo pagare per delle canzoni che forse piacciono meno e costano di più.

Non piace nemmeno che come causa dei margini ridotti si punti il dito al ritardo del rilascio di giochi eccellenti, come Battlefield Heroes e Harry Potter, quest’ultimo per doversi allineare con i tempi di rilascio dell’industria del cinema.